ESCLUSIVO Seriebnews racconta: storie e curiosità sulle maglie del campionato Bwin 2011/2012

Museo Brescia calcio

Ogni settimana una squadra diversa. Ogni giorno una curiosità o una storia differente, per raccontare tutto sulle maglie delle squadre che fanno parte della Serie Bwin 2011/2012.

Quarto appuntamento: il Brescia

Il museo delle maglie del Brescia si trova nella città della Leonessa. E’ stato realizzato in via Musei a Palazzo Martinengo in occasione del recente centenario della società lombarda (1911). Le divise storiche sono state prestate da Andrea Ronchi e Mauro Agretti (www.andreabs.com). Inizialmente i colori del Brescia Football Club erano arancio e blu come il Montpellier, i New York Knicks ed il vecchio Banco di Roma. C’era una maglia blu con una fascia centrale verticale arancione (il colore dell’Ospitaletto, paese di Corioni) che scendeva da sotto il collo. Successivamente furono utilizzati i colori della città, l’azzurro ed il bianco. Poi la V fu introdotta insieme all’utilizzo del nuovo stadio della Virtus, dalla cui fusione nacque il Brescia, vide la luce nel 1923 la V delle rondinelle. In tutta la storia la classica V è stata anche sul cuore, non solo sul petto. C’è stata anche una maglia completamente bianca ed una stile River Plate. La V di vittoria appena dopo il successo nella Prima Guerra Mondiale è solo una leggenda ma potrebbe anche esser così. Poi dopo la seconda guerra, cadde la monarchia e iniziò la Repubblica, tanto che scomparve l’azzurro Savoia e la maglia divenne bianca. Il disegno a V è come quello del Velez, del Brindisi, del Bordeaux, ed alcune storiche e recenti del Manchester United. La Nike per questa stagione ha realizzato diverse maglie con la V ad esempio la Dinamo Dresda. Nel 1968/69 la maglia era attillata come i ciclisti, in tessuto stile raso, davvero elegante. Mentre fuori casa la maglia era rossa con la V bianca, uno spettacolo! Lo sponsor tecnico di quel periodo era la casa di Rudiano della Tepa Sport, fondata nel 52. In trasferta la maglia è stata quasi sempre bianca (con Gazelle nel 1989/90 il Brescia è stata la prima squadra al mondo a portare sul petto la scritta Unicef). Rossa, bianca, arancione o blue navy, tra l’altro Nave è anche un paese nel bresciano. Fra le migliori casacche away, si distingue una bianca con righine sottili blu orizzontali. Dopo un sondaggio sviluppato tra i tifosi del Brescia qualche anno fa, è stato decretato che la maglia più bella del secolo è quella blu intenso del 1983 e quindi non la classica azzurra! Mentre le divise da portiere sono state di ogni colore, dal neroverde palato stile Chieti, oppure la Uhlsport che per il portiere Antonio Vettore nel 91/92 scelse una maglia multicolore simile a quelle del messicano Campos. Fra gli sponsor tecnici più rilevanti, la Gazelle (una ditta bresciana) fece scalpore negli anni 80. Le maglie erano bellissime, azzurro tenue con una variante di V sul petto molto vistosa in perfetto stile Everton di quegli anni. Per la stagione 83/84 la prima maglia era in lanetta, blu come il Chelsea con il leone rampante come il Millwall. Quindi non più azzurra ma blu intenso, la seconda bianca e la terza rossa, sempre griffate Gazelle.La leonessa era azzurra e cucita sul cuore mentre i numeri erano bianchi tridimensionali. La leonessa oggi campeggia molto vistosa anche sui polpacci dei calciatori. Una delle migliori maglie degli ultimi 20 anni è quella 84/85 con il marchio registrato che non può, per ora, essere riproposto. Il logo grande e tondo con la leonessa grande nel mezzo con la lingua di fuori.
Tra le maglie più infeltrite, 73/74 un pigiama bianco usato a Genova, manica lunga, sapore di anti-tarlo e polsini azzurri con numeri neri sulla schiena. Una piccola V sul cuore con la leonessa dorata all’interno.
La V è stata anche sfumata nei primi anni novanta, uno strano effetto. Nel 90/91 la Bontempi Sport, un negozio di Brescia, ha prodotto le divise da gioco, come fece Tuttosport con la Lazio. La divisa del Brescia è tra le preferite del romanista De Rossi, la ammira fin dai dribbling di Hagi. Anche la Garman, la Umbro e la Kappa hanno realizzato ottimi prodotti. La numero 13 di Mero e la numero 10 di Baggio sono state ritirate. Brixia Fidelis 1911.

di Riccardo Morgigno